Mastectomia

Per mastectomia (dal greco: mastòs, mammella ed ek tome, portare via da) si intende la asportazione chirurgica della mammella, momento essenziale della terapia di gran parte dei tumori maligni che colpiscono quest'organo. La exeresi può essere limitata alle sole strutture mammarie quali la ghiandola, la cute che la riveste, l'areola ed il capezzolo o allargata anche ai sottostanti Muscolo grande pettorale e Muscolo piccolo pettorale. Tempo conclusivo della mastectomia è l'asportazione delle stazioni linfatiche che drenano la linfa in direzione del cavo ascellare.

Riabilitazione senologica

Negli ultimi anni la chirurgia senologica si è evoluta sempre di più in senso conservativo: grazie alla precisione con cui i moderni mezzi diagnostici riescono a localizzare e determinare le caratteristiche del tumore, e alle tecniche chirurgiche sempre meno invasive, oggi le operazioni sono sempre più mirate e limitate. L’obiettivo è risparmiare al massimo il tessuto mammario sano.
Tuttavia, in alcuni casi è ancora necessario sottoporre le pazienti ad interventi di mastectomia totale (rimozione dell’intera mammella) seguite da ricostruzione, mentre la dissezione ascellare viene eseguita solo quando i linfonodi sono patologici oppure qualora il linfonodo sentinella risulti coinvolto dalla malattia.
In tutti i casi di mastectomia e/o quadratectomia (asportazione di un quadrante della mammella) con dissezione ascellare è particolarmente utile, per il completo ripristino della funzionalità del braccio coinvolto, il contributo dell’équipe riabilitativa che è parte integrante del gruppo multidisciplinare di specialisti dell’Unità di Senologia/Breast Unit di Humanitas.

  • Gli obiettivi della riabilitazione
  • Sintomatologia post-operatoria
  • Precauzioni e consigli pratici
  • Riabilitazione
  • Esercizi
  • Gli obiettivi della riabilitazione

La mobilizzazione precoce dell’arto superiore nelle prime settimane dopo l’i ntervento chirurgico è efficace nella prevenzione di possibili complicanze sia post-chirurgiche (aderenze cicatriziali e linfedema) sia legate all’immobilizzazione prolungata del braccio. L’e secuzione quotidiana di specifici esercizi, unitamente alla ripresa delle normali attività della vita quotidiana, permette di ottenere il completo recupero della mobilità del braccio.
E’ opportuno continuare a eseguire la mobilizzazione anche durante il periodo di radioterapia, nel corso del quale si riduce l’elasticità dei tessuti irradiati.

Gli obiettivi del trattamento riabilitativo sono:

  • mantenere una corretta funzionalità dell’arto
  • impedire retrazioni muscolari e/o cutanee
  • evitare posture scorrette provocate dalla ferita o dal dolore
  • aiutare lo sviluppo di canali linfatici collaterali per sopperire alla mancanza di alcune strutture asportate durante l’intervento chirurgico.

Sintomatologia post-operatoria

Formicolio, perdita della sensibilità, sensazione di gonfiore e bruciore nella zona del cavo ascellare e nella parte posteriore o interna del braccio sono sintomi dovuti a traumatismi chirurgici di alcuni nervi sensitivi.

Non devono perciò essere motivo di preoccupazione né di sospensione degli esercizi. In genere questi disturbi - la cui intensità e durata variano da persona a persona - regrediscono in tempi variabili da una settimana a un anno. Alcune donne avvertono maggiormente queste sensazioni in condizioni di stanchezza o variazioni climatiche.
E’ consigliabile comunque esporre al medico senologo, durante le regolari visite di controllo, tutti gli eventuali dubbi associati alle condizioni post-operatorie.

Precauzioni e consigli pratici

Nel periodo successivo all’intervento al seno, è in genere consigliabile:

- Evitare pratiche mediche (come trasfusioni, iniezioni, misurazione della pressione) dal lato dell’arto operato.
- In caso di punture d’insetti, abrasioni o scottature disinfettare la zona (l’a sportazione dei linfonodi potrebbe predisporre il braccio a possibili infezioni).
- Non sollevare oggetti eccessivamente pesanti, cercando piuttosto di distribuire correttamente i carichi anche sull’arto non operato.
- Non sottoporre il braccio a sforzi prolungati o lavori particolarmente pesanti (lavare vetri, stirare ecc.)
- Indossare guanti protettivi durante lavori dove è possibile procurarsi tagli e/o ferite.
- Evitare di portare la borsetta dal lato dell’arto operato.
- Evitare fonti eccessive di calore o di freddo. L’abbronzatura può essere presa integralmente su tutto il corpo, purché l’esposizione sia graduale e non durante le ore più calde, proteggendo comunque sempre bene la pelle con creme solari. I bagni di mare o in piscina non sono assolutamente controindicati.

  • Evitare, per chi sta facendo radioterapia, di esporsi alla luce solare o ai raggi UV. Anche successivamente è bene avere una particolare cautela poiché la cute irradiata rimane più vulnerabile a tutti gli agenti irritanti (chimici e fisici)
  • Cercare, quando si è sdraiati, di tenere in posizione elevata l’arto (ad esempio, mettendo un cuscino sotto il braccio).
  • Utilizzare creme emollienti su tutto l’arto e sulla cicatrice (se rimarginata).
  • Indossare sempre un reggiseno, possibilmente in fibre naturali, che sia alto lateralmente e con spalline larghe per evitare l’effetto “laccio”; in tal modo è possibile ottenere un buon contenimento e sostegno senza costrizioni eccessive (evitare invece guaine, bustini troppo stretti o ferretti che possono creare irritazioni o traumatismi).

Non esistono controindicazioni particolari. Tuttavia, nei primi giorni dopo l’i ntervento, i movimenti che si eseguono durante la guida possono causare dolore, con conseguente riduzione della sicurezza personale e altrui.
Igiene personale
Salvo diversa indicazione medica, è possibile fare il bagno o la doccia dopo circa 5-7 giorni dall’intervento, lavando la ferita con prodotti neutri.
Depilazione
E’ sconsigliato depilarsi e utilizzare deodoranti per almeno 4 settimane post-operatorie e durante l’eventuale radioterapia.
Che cosa fare in caso di gonfiore del braccio (linfedema)
Una conseguenza dell’asportazione dei linfonodi ascellari è l’ostacolo al drenaggio dei liquidi interstiziali del braccio. È quindi possibile che dopo l’intervento, anche a distanza di molto tempo, possa comparire del gonfiore (a braccio, avambraccio e mano), definito “ linfedema”.
Un gonfiore associato ai segni dell’infiammazione (macchie rosse sul braccio, brividi e febbre) va tempestivamente comunicato al medico curante.
In caso d’insorgenza di linfedema è indispensabile rivolgersi al medico curante per definire un adeguato trattamento fisioterapico, per evitare un peggioramento e il cronicizzarsi dell’edema.

Riabilitazione

Quotidianamente, e fino al completo recupero della mobilità del braccio, è consigliabile eseguire alcuni specifici esercizi, illustrati di seguito.
Una maggior rigidità dell’arto dopo alcuni giorni dall’intervento è dovuta ai processi riparativi cicatriziali nella zona ascellare: proprio in questo periodo è importante proseguire la riabilitazione in maniera assidua.
E’ importante accompagnare gli esercizi con una respirazione lenta e profonda. Altrettanto importante è compiere gli esercizi davanti a uno specchio per controllare la posizione del busto e delle spalle, evitando così compensazioni.
Durante l’esecuzione di tutti gli esercizi è normale avvertire una sensazione di stiramento un po’ doloroso nella zona dell’ascella e del braccio; l’importante è non forzare eccessivamente e soprattutto non provocare dolore intenso.
Ogni esercizio deve essere ripetuto dieci volte al mattino e dieci volte nel pomeriggio.

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